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Il vicecampione del mondo 2011 nel WorldSBK e iridato 2002 nella classe 250cc Marco Melandri tornerà in pista nel 2020 prendendo il posto dell’infortunato Leon Camier nel Barni Racing Team per il resto della stagione. Il 37enne ravennate guiderà la Ducati Panigale V4 R e insieme alla squadra – che ancora deve prendere il via in gara in questa annata – punta a conquistare ottimi risultati.

La carriera di Melandri è legata al MotoGP™ e alle sue classi minori ma è nel 2011 che sbarca nel WorldSBK dove spesso è uno dei protagonisti in lotta per il titolo. La sua prima stagione lo vede in pista con Yamaha con cui porta a casa la sua prima vittoria in occasione della seconda gara. Poi arriveranno altri tre successi. Nel 2012 passa in BMW: regala alla Casa tedesca un’incredibile prima vittoria a Donington Park. In quella stagione festeggia in altre cinque occasioni e nel 2013 punta di nuovo al titolo grazie anche alle tre vittorie conquistate. Nel 2014 fa parte della squadra Aprilia con cui arriva per ben sei volte sul gradino più alto del podio. Chiude la stagione al quarto posto in classifica ad appena un punto di distacco dalla terza piazza.

Dopo due anni di assenza nel 2017 Melandri fa il suo ritorno con l’ARUBA.IT Racing – Ducati con cui vince per la prima volta sulla pista di casa di Misano. Nel 2018 fa parte ancora della stessa formazione con cui è subito protagonista in occasione del Round che apre la stagione sulla pista di Phillip Island. Firma una bellissima doppietta e in Gara 2 è autore di un fantastico duello all’ultimo giro con la Kawasaki guidata da Jonathan Rea. Dopo il fine settimana australiano si trova in testa alla classifica mondiale. Nel 2019 torna in Yamaha e sale sul podio alla prima gara. Poi si ripeterà in altre due occasioni a Jerez.

In merito al suo sorprendente ritorno, Melandri dice: “La situazione era abbastanza surreale, in condizioni normali non avrei mai pensato di tornare a correre, ma sembra che il destino mi abbia scelto. Questo periodo lungo e calmo mi ha rigenerato e ha spazzato via la negatività che avevo prima. Poi sono successe delle cose come ad esempio il rimpianto di non aver potuto guidare la Ducati Panigale V4 R. Ora però ecco la possibilità che mi offre il Barni Racing Team che sulla sua moto monta delle sospensioni Showa con cui ho delle ottime sensazioni fin dai miei trascorsi nel MotoGP”.

“Sarà un Campionato di soli sei Round e tutti avranno luogo in Europa su piste che mi piacciono. Quindi si tratterà di un impegno limitato e in un periodo concentrato. C’è stata una persona che poteva convincermi e si chiama Marco Barnabò. Penso che il Barni Racing Team sia la squadra giusta per me, una ‘piccola famiglia’ dove c’è il desiderio di crescere ma anche di divertirsi con passione. Sono consapevole che avrò a disposizione una moto vincente e le parti migliori. Per questo voglio ringraziare Claudio Domenicali, Paolo Ciabatti, Gigi Dall'Igna e tutto il team Ducati per questa opportunità”.

Tre volte vicecampione del mondo nella FIM European Superstock 1000 Cup prima del successo nel 2014 con Leandro Mercado: il BARNI Racing Team nel 2015 approda nel WorldSBK proprio con l’argentino con cui conquista un sesto posto come miglior risultato stagionale. Nel 2016 nel team arriva Xavi Fores che porta la squadra per la prima volta sul podio (con altri cinque in seguito) che sia nel 2017 e nel 2018 gli valgono il settimo posto finale. Nel 2019 è la volta del giovane italiano Michael Ruben Rinaldi in sella alla nuovissima V4 R. Il miglior risultato stagionale è un quarto posto senza dimenticare anche la miglior prestazione in carriera in Superpole per il pilota romagnolo. Ora Marco Melandri vuole portare Barni di nuovo nelle posizioni che contano. Il 2020 si preannuncia carico di aspettative e speranze per la squadra.

Il Team Principal Marco Barnabò è entusiasta di avere per il resto della stagione Melandri all’interno del suo team: “Dopo tutto quello che è successo avevamo bisogno di un pilota esperto che conoscesse già le piste e la realtà del Campionato. Marco ha dimostrato un grande entusiasmo e desiderio di rimettersi in gioco. Questo approccio ci ha convinto che lui sia la scelta giusta. Il suo valore non si discute e – test esclusi – ha solo una gara in meno di tutti gli altri dato che non si è mai fermato. Crediamo che in un contesto strano come quello in cui ci troviamo, lui possa essere un valore aggiunto e anche Ducati ci ha appoggiato in questa nostra scelta”.

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